Polaroid - "La Macchina Del Tempo"


Mostra personale - Photo Art Community - Via Piave 38 - Agropoli - 1-29 Luglio 2012 - orario apertura: 19:00 - 00:30




La poetica del  fotografo-artista  Gianni Grattacaso di Agropoli

(Spunti di riflessone a margine della mostra inaugurata ad Agropoli presso la sede della Photo Art Community  il 1° luglio 2012)

 

Di Antonio Capano

 

Gianni Grattacaso , spinto da una più che trentennale passione per la fotografia , si è dedicato  in un primo, lungo periodo, alle foto in bianco/nero,  che hanno illustrato aspetti peculiari del Cilento.

 

La ricerca, sempre nel campo del b/n è continuata offrendoci , più di recente, immagini di borghi abbandonati  (botti ed altro nei locali ormai deserti,  di case di S. Severino di Centola) in cui  spesso una figura (l’Artista) si inserisce in atteggiamento di riflessione, per non cadere nel tranello di immediate considerazioni emotive;   o paesaggistiche (vedi ad esempio la Marina di S. Maria di Castellabate presso Torre Perrotti) , in cui  viene calato uno schermo , quasi una realizzazione cinematografica, anche se trasparente, che ci suggerisce la medesima complessità del reale che dall’uomo può essere vissuto con un filtro  che tenga conto del suo incantesimo ma anche dell’equilibrio che occorre perseguire per usufruirne al meglio.

 

Nel contempo, almeno a partire da tre anni fa,  Gianni si è fatto sedurre dal colore  , in cui non vede una semplice immagine del reale ma una trasposizione di una sua propria concettualità. Non gli basta in questo caso l’elaborazione digitale, pur se raffinata, ma è teso alla ispirazione ed alla irriproducibilità del gesto che può trovare felice espressione nello scatto unico della polaroid, la cui invenzione ha offerto l’eccezionale opportunità della creazione della foto nella piena luce che, a differenza delle altre pellicole, è filtrata e resa “inoffensiva” dall’opacità delle emulsioni.

 

Gianni è un noto collezionista di macchine polaroid, a partire da quella del 1948, di un anno successiva al primo scatto con cui Edwin H. Land, inventore tra l’altro anche delle lenti polarizzate,  ha fotografato sua figlia Jennifer che, tre anni prima, aveva fatto richiesta al padre di vedere immediatamente la foto,  ma anche  di pellicole che sono tanto preziose quanto rare dopo la chiusura della fabbrica nel 2008  e prima che vada in porto il “progetto impossibile” di una sua rinascita.

 

L’Artista si  avvale in questo caso di una progressione dinamica che permette alle emulsioni della pellicola a più strati di refluire e consolidarsi , fissando i dati del reale, in un tempo che non può superare i 4-5 minuti. Questi devono bastare all’artista che si inserisce nel processo chimico sfruttandolo secondo la propria ispirazione. In alcuni casi vi incide motivi decorativi, che sono i primi in cui si è cimentato.

 

 in altri li “stralcia” o li ritaglia o li registra sovrapponendoli in due o tre “lastre” trasparenti in un unico “quadro”, conferendo in tal modo una doppia (Il gatto sull’albero)  o tripla dimensione (Alberi) al tema proposto.

 Difatti la ricerca richiede nel tempo sempre maggiori spunti, che talvolta giungono alla rimozione del primo strato della pellicola, quasi una “scarnificazione rituale” di un primo livello della realtà in uniter di progressivo approfondimento, o al ritaglio ed al basso rilievo dell’oggetto che si è intagliato, per porlo in un’ottica di maggiore attenzione e riflessione. Siamo in questo caso alla raffigurazione di fiori, in un universo, quello dell’artista, in cui si pone particolare risalto ed importanza all’elemento naturale.

I viaggi dell’artista a Singapore, in Europa e sulla Costiera amalfitana non sono che il corollario di una poetica incentrata soprattutto su se stesso.

 

La donna è vista dall’artista nelle fasi principali della vita (adolescenza- età adulta e matura in cui mazzi di fiori,  indicativamente, esprimono le passioni d’amore, il contatto più riflessivo con la realtà e  l’acquisizione di esperienze mature di riferimento).

L’uomo si imbatte in una molteplicità di esperienze che lo pongono di fronte a scelte dettate dal rischio di una dimensione incerta, che si traduce per l’artista in una porta da oltrepassare.

 

L’insoddisfazione di se stessi conduce a voler impossessarsi dei beni o dell’identità degli altri, senza alcuna moderazione o coscienza di sconfinamento (Invadenza).

 

 La natura, però, non perdona, e presto o tardi ristabilirà il suo  equilibrio,  nel frattempo  facendo presenti  all’uomo con i suoi avvertimenti  i rischi che corre.

 

 

L’aspirazione ad una migliore condizione della vita umana, nella quale possano realizzarsi le più intime e positive aspettative, conduce al Sogno: ad una semplicità che, nella complessità esistenziale, coniughi in un quadro immagini rassicuranti (ad es. stelle, uccelli, figure materne), utili a conferire maggiore conforto alla stressante vita quotidiana.

 

In altri momenti il desiderio di una vita migliore si trasforma in Visioni: immagini oniriche in cui prendono corpo i timori dell’Artista di fronte alle prove quotidiane ed indefinite, rispetto al tempo che manca o che troppo scorre per realizzare quanto si vuole; al Sole,  simboli più genuini di una Natura incontaminata, al superamento di personali  insicurezze, ad ambienti rigidi e privi di calore umano.

 

Numerosi quadretti raffigurano alberi, le cui radici spesso si allungano ed occupano spazi altrui, anche vissuti, in un momento in cui l’uomo è sempre più “distratto”  dai valori più genuini e tradizionali, ostinandosi a perseguire ancora il miraggio, ormai decadente, di una società tecnologica che non fornisce vero progresso se non a sterili profitti privi del contenuto corroborante dell’Umanesimo.

 

Pertanto ne La Natura e L’Anima,  il paesaggio, caratterizzato da alberi e radure, infonde il senso di una completezza nell’alternarsi del vuoto e del pieno, ma è in quest’ultimo che l’Artista si identifica: l’albero, simbolo accogliente, ma virile, e non si piega di fronte alle traversie della vita, anche se dignitosamente  non ama mostrare  le sue ferite(non si riflettono nell’acqua!).

 

L’Aria è l’elemento che permette di acquisire la libertà tra i vortici dell’esistenza;risponde  al desiderio di librarsi leggeri, in balia solo di se stessi e dei propri sogni e  speranze.

 

Sole & lune: Il Sole, garante della vita dell’Universo, generatore dell’ombra, specchio anch’esso di vita, si compiace nel suo virile compito   del corteo delle Lune che, pur nella loro suggestiva e, talora, inquietante bellezza, non possono che eclissarsi al suo apparire, facendo svanire anche nell’uomo l’alternarsi dei sentimenti in favore di un desiderio sicuro che l’astro infuocato ispira.

 

 Il moto degli astri sembra corrispondere alla richiesta esistenziale per l’Uomo di una continuaEnergia: Le creature dell’Universo, sia uomini che animali, sono costrette ad industriarsi nei momenti più essenziali dell’esistenza; da tale forza gli uccelli traggono vigore per affrontare lunghi voli, pur tra venti avversi, mentre l’uomo, in un impegno che mette alla prova all’unisono lo spirito e il corpo, si cimenta nelle prove più disparate che lo attendono.

 

Ma altrettanto importante è la pausa: il meraviglioso quotidiano rientra nel desiderio di raggiungere momenti di pausa e di serenità durante le fasi più faticose dell’esistenza, che soprattutto negli ultimi anni non danno tregua, rendendo impossibile il recupero di una dimensione domestica e familiare, in cui il valore è dato da pochi ma importanti elementi: la possibilità di gustare a tavola anche una modesta colazione con la propria donna  (il fiore tra i piatti lavati ed ordinati!) o in famiglia o un bicchiere di vino con gli amici.

 

 Antonio Capano